La porcellana a pasta dura è originaria della Cina, già durante la dinastia Han (206 a.C.-220 d.C) gli artigiani Cinesi fabbricarono ceramiche smaltate che presentavano alcune caratteristiche delle vere porcellane.
La porcellana a pasta tenera, formata da un impasto di argilla bianca e materiale vetroso, si differenzia da quella di pasta dura cinese, oltre che per la composizione, anche per il diverso procedimento di cottura: mentre i Cinesi, dopo averli spruzzati di vernice, cuocevano i loro pezzi una volta a temperature molto alte, i Francesi usavano una cottura preliminare a bassa temperatura e successivamente applicavano la vetrina liquida sul biscotto, fissandola con una seconda cottura a fuoco ancor più basso.
Tale tecnica, anche se non poteva dare come risultato una pasta resistente alla punta d'acciaio, consentiva tuttavia una decorazione con colori delicati che non avrebbero sopportato temperature più elevate.
Le prime vere porcellane sono quelle bianche del periodo T'ang (618-907); al periodo della dinastia Sung (960-1279). All'inizio del XIII sec. vennero importati i primi vasellami; nei secoli successivi i manufatti di porcellana trasportati per le vie d'Oriente divennero numerosi e sempre più vivo si fece il desiderio di imitarli.
Intorno al 1700, nell'Italia settentrionale a Vinovo presso Torino, fu attiva una manifattura che impieghò maestranze provenienti da Strasburgo, sempre a Torino nella fabbrica dei Rossetti che godette della protezione di Carlo Emanuele III, a iniziare dal 1743 si produssero buoni esemplari di porcellana oltre a quella in maiolica.
A Doccia, il Marchese Carlo Ginori, impiantò quella che divenne la "Richard-Ginori", società ceramica ancora oggi attiva. A Napoli, Ferdinando IV di Borbone fondò la Real Manifattura di Portici che produsse porcellana tenera sino ai primi anni del secolo XIX. La passione per la porcellana dilagò al punto tale da fare costruire intere stanze con questo raffinato materiale: celebre quella realizzata per la Reggia di Portici (Napoli, Museo di Capodimonte).
|